
Emanuele Sacchi
Nato nella città delle due discoteche e 106 farmacie, presto smarrito nei meandri del rock e del cinematografo. È ingegnere informatico, benché si finga pensatore umanista. Giornalista e critico cinematografico e musicale, collabora con FilmTv, MYmovies.it, Blow Up e il dizionario Il Mereghetti. Selezionatore per il Festival dei Popoli di Firenze, cura la sezione Let The Music Play, dedicata al documentario musicale. Ha contribuito a diversi saggi e pubblicazioni sul cinema ed è autore di 50x35mm. Soundtrack Rumorose (Homework, 2016), con Stefano Locati di Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover (Bietti, 2014) e con Francesca Monti di Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 2017). Film: Apocalypse Now (ma non Redux). Album: Forever Changes dei Love (anche per il titolo).
Quando l’anziano padre si ammala gravemente, il sessantenne Nolan Mack trova la forza interiore per cambiare la propria vita e fare i conti con la sua reale natura, a lungo sepolta sotto una coltre di ipocrisia e conformismo. Inevitabilmente ricordato per l’ultima interpretazione di Robin...
New York, inizio anni 90: un’autoambulanza sfreccia a sirene spiegate per le strade della città. A bordo c’è Frank Pierce, paramedico dell’EMS (Emergency Medical Service) che, insieme ai suoi colleghi, è costretto ad affrontare ogni notte lo spettacolo della morte. Sempre circondato da cadaveri...
Il “ritorno a casa” di Takashi Miike si manifesta, inevitabilmente, con un’esplosione di sangue e di membra mozzate. Yakuza Apocalypse, delirio gore che fonde gangster movie e horror vampiresco, sembra un salto indietro nel tempo, all’epoca in cui le trovate estreme e fumettistiche di...
Noto anche come Le secret de la chambre noire e come The Woman in the Silver Plate, il film “francese” di Kiyoshi Kurosawa è transitato nella più assoluta noncuranza dei più. Complice, forse, la curiosa concomitanza con l’uscita (e il giro festivaliero) di Personal Shopper...
Se si dovesse convergere su un unico titolo che permetta al neofita di avvicinarsi alla poetica di Kurosawa, Creepy rappresenterebbe un valido candidato. Tra le misteriose stanze di un vicino di casa sgarbato si nascondono infatti temi ricorrenti dell’immaginario del regista di Kobe:...
Il paradosso è già nel titolo. Di “reale” sul piano narrativo c’è apparentemente pochissimo nel cinema di Kiyoshi Kurosawa, specialmente in un film che assomiglia a una seduta di psicanalisi di due ore, sotto forma di viaggio onirico. Quasi irritante nel suo essere refrattario a ogni esigenza...