
Andrea Bellavita
francophile, franc bourgeois e francamente non serio (e me ne infischio), dopo una (tarda) giovinezza dedicata allo studio più alto e rigoroso, mi converto in maturità al pop più sfrenato, oscenamente pop, porno pop. ne scrivo (a tratti) su FilmTv, Segnocinema, Doppiozero, L’Officiel. lo insegno all’università. principalmente lo guardo (cinema e tv), lo leggo (comics, ma non graphic novel), lo ascolto. non lo gioco: non ho tempo.
La televisione italiana ha un rimorso che assomiglia a un rimosso: non essere mai riuscita ad adattare il format Kenny vs Spenny, una delle cose più sceme e divertenti mai inventate, in cui due perfetti imbecilli (gli originali del titolo) si sfidano in prove di sublime cretineria. Non...
Dicesi celebration show quella forma di contenitore da prima serata in cui, con la scusa di celebrare un ospite (o un oggetto, un tema, un contenuto), si mettono insieme tutte le sue cose migliori e gli omaggi degli amici. Di solito funziona: raro esempio di format (non format) in cui...
Non è un segreto che una delle cause della flessione di ascolti di Crozza nel passaggio da La7 a NOVE (insieme a un certo masochismo nel proporre personaggi sempre più raffinati ma sempre più stretti: il sublime Beppe Caschetto su tutti) è la scarsa “accensione” della rete negli altri prime...
Il paradosso più affascinante è che Il processo del lunedì di Aldo Biscardi (il conduttore è scomparso l’8 ottobre 2017) non avrebbe potuto nascere, nel 1980, che nella culla di Rai3, e poi prosperare sotto l’illuminata direzione di Angelo Guglielmi. Era il totem di tutto ciò che oggi...
Con la nuova stagione di Hell’s Kitchen riprende la guerra dei cuochi in televisione. Che è anche una guerra di società di produzione televisive per aggiudicarsi i suddetti cuochi. Con il passaggio di MasterChef (dalla passata edizione) da Magnolia a Endemol Shine, il gruppo...
Abbiamo parlato l’anno scorso di Alberto D’Onofrio in occasione della docufiction Giovani e ricchi su Rai2: della sua incredibile versatilità (è passato con agio dal raccontare la sindrome da Guerra del Golfo alle mistress sadomaso, ma con una spiccata preferenza per il sottomondo...
La straordinarietà di La sottile linea rossa risiedeva nella capacità di evocare la potenza della natura come limite dell’agire umano e del suo senso. Non solo simbolicamente, ma cinematograficamente: la macchina da presa seguiva lo spaesamento obbligatorio dell’occhio e del pensiero...
Pechino Express e Grande Fratello VIP lavorano sullo stesso (genere di) materiale umano: le celebrity di secondo piano (il primo è già stato affittato) del condominio dello spettacolo. Entrambi soffrono dello stesso problema: la ripetitività. Per il resto non...
Diamo atto, come sempre, a Urbano Cairo delle sue straordinarie capacità di attrazione e di sfruttamento dei talent televisivi: con l’acquisto in blocco del tridente Andrea Salerno-Diego Bianchi (Zoro)-Marco D’Ambrosio (Makkox) si è garantito un attacco di intoccabili. Come accade in altri lidi...
Suburra - La serie è il primo esperimento di produzione seriale italiana ibrido tra tv generalista (Rai) e...
Enrico Papi è un satanasso: piace definirlo così, con un termine squisitamente demodé. Perché il suo modo di fare televisione classica è del tutto fuori tendenza, e quindi funziona. Dopo la strombettata nei tormentoni (fortunati: Rovazzi) degli altri e il terrificante tentativo di...
«Sembrerà strano ma io non la guardo mai la tv, neanche a Roma. A casa c’è solo un piccolo televisore nella stanza dei miei figli. Non mi serve: ricevo segnalazioni e proteste contro la Rai che verifico sul web via smartphone, facendo quindi partire le denunce. E le segnalazioni sono tante»....
Siamo un bel (strano) paese: da settimane ci si indigna per la nomina di Luca Bizzarri a presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova. Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso: Bizzarri è uomo intelligente, curioso, con una formazione artistica e culturale solida (non si arriva a...
La televisione continua a mandarli in replica, nella versione alla Techetechete’ di Mai dire Gallery, ma anche in quella integrale delle repliche di Ammutta Muddica, eppure la separazione di Aldo, Giovanni e Giacomo è uno dei gossip estivi più succulenti. Il trio più...
Per noi ragazzi degli anni 70 Professione vacanze (1987) è stata una specie di rivoluzione. Non soltanto televisiva, anche se l’idea di (quella che oggi chiameremmo) una miniserie da sei puntate per una rete privata (Italia 1) era piuttosto innovativa. Le rocambolesche avventure di...
Uno dei principali problemi del movimento pugilistico italiano è la scarsa copertura dei media: si parla poco di boxe sulle testate giornalistiche, e soprattutto si vede poca boxe in televisione, ergo poco interesse per gli sponsor, e difficoltà a organizzare eventi live. Qualsiasi forma di...
Qual è l’eredità che il living dead di George A. Romero ha lasciato nella fiction televisiva seriale? Non sicuramente The Walking Dead, dal quale il maestro ha più volte preso le distanze, accusandola di essere diventata poco più di una soap opera ad ambientazione zombi (e...
Un’intera prima stagione di dieci episodi per arrivare (o ritornare) alla prima tavola del fumetto, in cui il predicatore Jesse Custer, la fidanzata Tulip e il vampiro irlandese Cassidy siedono a una tavola calda e decidono di partire in viaggio alla ricerca di Dio, che se n’è andato per...
Ho una naturale simpatia per Urbano Cairo: un uomo che, alla prima presentazione dei palinsesti di La7, agli inserzionisti si vantava di aver venduto una delle sedi romane per dimezzare le spese di affitto e di taxi (per gli spostamenti dei quadri dirigenziali). Uno che, quando lo incontro nel...
Si ricorda naturalmente il ruolo di Paolo Villaggio nella costruzione di un immaginario cinematografico e linguistico-letterario. Tutto giustissimo, ma a noi dello schermo piccolo e nero, piace ricordare che la nascita di Villaggio (non solo come personaggio pubblico, ma come creatore di...
Nel maggio del 2013, poco prima che la seconda stagione di Scandal si chiudesse in maniera trionfale, Willa Paskin pubblicò sul “New York Times Magazine” un pezzo che si intitolava Network Tv Is Broken. So How Does Shonda Rhimes Keep Making Hits? (“La tv generalista è rotta....
La7 chiude La gabbia: la notizia (battuta praticamente in contemporanea mentre scrivo) la trovereste sempre così, con il gioco di parole di una rete che chiude un programma che nel titolo aveva tanto l’idea della reclusione quanto quella dell’apertura (nella sua ultima versione si...
Vi assicuro, fidatevi, che quelli di Comedy Central non sono matti. E nemmeno intellettualmente pigri: c’è stato un tempo (qui era tutta campagna…) in cui il satellite era luogo di sperimentazione selvaggia e corsara, e il canale ospitava perle come Everybody Hates Chris, Porno -...
Per non perdersi, bisogna attaccarsi a qualcosa di concreto, tangibile, come la sovrapposizione, comune denominatore di tutta l’opera creativa di Lynch: prima fisica, di oggetti, superfici e materiali nei lavori artistici degli esordi (ma ritorna in tutti i “quadri”, anche nei più recenti), e...
Poche cose riescono a deformarti i connotati e a riflettere la tua identità più profonda come un selfie: anche nella più demente delle pose atteggiate, riesce a emergere sempre la ragione dell’anima che ti conduce a tutto questo scempio. Ecco perché Selfie - Le cose cambiano funziona...
Così ci troviamo, nel momento in cui scrivo, con un direttore generale della Rai dimissionario, Antonio Campo Dall’Orto, e una rosa di nomi: curioso che, tra i papabili (veri), l’unico ad avere una reale conoscenza del prodotto televisivo sia il presidente APT Giancarlo Leone (e magari…). Certo...
Meglio tardi che mai è un format sudcoreano, adattato (questa volta davvero) negli Usa da NBC come Better Late Than Never. Ci deve essere una ragione geopolitica (che forse non conoscono nemmeno Bong Joon-ho e il CEO di Netflix) per questa epidemia: dopo Hidden Singer...
Il titolo è: anche il Festival di Cannes cede alla presentazione delle serie tv. Tecnicamente non è verissimo: pure Carlos di Olivier Assayas era in realtà una miniserie per Canal+, e la Quinzaine des réalisateurs presentò quel gioiello assoluto di P’tit Quinquin di Bruno...
Due sono gli eventi mediali che sanciscono in modo inequivocabile la deriva dell’Europa a poco più di un’espressione geografica: l’Europa League (perché non c’è senso etico o morale che giustifichi la presenza ai quarti di finale del Genk e del Celta Vigo, con conseguente passaggio del Celta...
Ci sarà da mangiare per tutti? Non è, con buona pace di Obama, degli orizzonti della nutrizione globale che ci occupiamo, ma del tavolo del cooking show nella tv italiana. Il cibo, in tv, funziona: benissimo a livello internazionale, benino a quello nazionale. A fronte dell’...